
Non so dove mi trovo. L’unica cosa che so è che non c’è muscolo o ossa del mio corpo che non mi faccia male. Cadere da quell’altezza non è uno scherzo. Mentre giaccio in quest’oscurità mi viene in mente una parola… “Resilienza”… Riuscirà il mio corpo ad auto ripararsi?? Oppure avrò bisogno di qualcuno che mi aiuti? … Vedo una luce… sarà quella Luce???

Il mio corpo ha iniziato a rigenerarsi da solo. Seppur con fatica riesco ad esplorare il luogo in cui mi trovo. Alzo lo sguardo e la mia attenzione è attratta da decine di scheletri umani appesi al soffitto. Una volta si usava dire “avere uno scheletro nell’armadio”, ma qui non si scherza… Dove mi trovo?

Tic… Tac… Tic… Tac… Il tempo scorre inesorabile mentre sono rinchiuso qui dentro. Lo sto ingannando vagando di stanza in stanza in cerca di indizi sul perché della mia prigionia. Ci sono momenti in cui il tempo scorre così lento che i minuti sembrano ore mentre ci sono momenti in cui scorre così veloce da lasciarmi senza fiato. Tic… Tac… Tic… Tac… Il tempo scorre inesorabile, ma io non ho più tempo. La Vita non è Eterna!

Riesco a rientrare ed inizio a vagare per le stanze della fortezza. Nell’aria c’è odore di polvere bagnata e muffa fresca, ma di acqua con cui dissetarsi neppure l’ombra.

Dopo innumerevoli stanze completamente vuote e disadorne (come fossero state saccheggiate) entro in quella che subito identifico come la Stanza della Musica. Al centro un antico pianoforte e dietro di esso… Lei!! All’improvviso mi torna in mente il brano musicale “Vivo per Lei” e tutto mi diventa chiaro. Ecco chi è la misteriosa padrona della fortezza. Ma qualcosa non torna. Non dovrebbe essere qui! Non più!

La stanza è buia e la luce fatica ad entrare dalla finestra. Non sono più solo qui dentro… Osservo le sagome scure stagliarsi davanti alla finestra e subito mi viene in mente una frase di Elizabeth Kubler-Ross “Le persone sono come quelle finestre di vetro a specchio. Brillano e luccicano quando il sole è alto, ma quando arriva l’oscurità, la loro vera bellezza si rivela solo se vi è una luce all’interno.”

Davanti a me scorgo un’apertura . Decido di entrarci. Lo spazio è angusto e sto per uscire quando, all’improvviso, sento dell’aria fredda arrivare da lontano. Interessante… dove mi porterà? Decido di esplorare il cunicolo. Cammino per ore rimanendo completamente al buio e quando esco resto letteralmente senza parole…

Dietro il telo, nero come la pece, scopro l’esistenza di uno specchio di forma circolare. Lo specchio deve essere molto vecchio in quanto risulta quasi completamente opaco. Mi avvicino per osservarlo meglio e…. Che strano… sono solo nella stanza eppure mi sembra che qualcuno abbia parlato e la voce sembrava provenire dallo specchio. Mi avvicino e con la mano provo a pulirlo…

Anche se con molta fatica riesco a pulire lo specchio. Mentre osservo la mia immagine riflessa in modo strano mi pare di sentire una voce lontana che sussurra: “Io sono il signore delle tenebre! Necessito del conforto delle ombre… e dell’oscurità della notte.” Frasi che mi sembra di aver già sentito in passato!